Molère è la prima frazione che s’incontra percorrendo la strada della Valsavaranche, si trova ai piedi di un’altissima parete rocciosa, dimora di molti camosci. Il nome di questo piccolo villaggio ha a che fare con la pietra, esso compare per la prima volta in dei documenti del 1244 indicato con la dicitura Peramolera, ossia pietra da mola. Molère è il simbolo della Resistenza antifascista valdostana, dopo che nel luglio 1944 un gruppo di partigiani attaccò il presidio fascista presso la frazione di Dégioz, proprio a Molère venne organizzato un posto di blocco e di avvistamento dove anche l’illustre storico Federico Chabod, nonché primo presidente della Regione Valle d’Aosta, fece i turni di guardia. Nel settembre 1944 furono indette regolari elezioni amministrative mediante le quali fu eletto il primo Consiglio comunale d’Italia dopo il fascismo. A seguito delle elezioni i nazifascisti attaccarono il posto di blocco di Molère; i partigiani risposero facendo brillare una mina, la frana causata travolse i nemici.
(A. Chabod, S. Blanc, La montagna abita a Valsavarenche, La Salle, Il Valico Edizioni, 2008)